Flaminio Boni – Un posto in prima fila a teatro

Tabù è uno spettacolo delizioso, piacevole, dolce, ma anche leggermente amaro: soprattutto è uno spettacolo vero!

Alessandro Bonanni ha saputo scrivere un testo molto bello, caratterizzato da una scrittura scorrevole e leggera in cui gli eventi e le storie raccontate si susseguono con naturalezza, senza strappi, riuscendo a rappresentare la spontaneità nelle relazioni e l’imprevedibilità della vita.

Tabù racconta la vita comune, la storia di tutti i giorni con uno sguardo lucido, ma divertente, mettendo in luce il rapporto di amicizia di cinque ragazze, cinque amiche di vecchia data.

Ginevra, Viola, Marilù, Sofia e Alice si incontrano ad appuntamenti cadenzati in una ludoteca e ogni volta portano con loro una torta di compleanno, ma non festeggiano mai.

Nell’attesa che qualcosa avvenga, trascorrono il tempo nella ludoteca a giocare a Taboo: il gioco e l’antagonismo metteranno in luce gli aspetti diversi del carattere di ognuna e conosceremo le loro storie, indipendenti l’una dall’altra, ma che entrano in contatto in alcuni punti.

Cinque donne, cinque vite diverse, cinque personalità; un’amicizia di lunga durata durante la quale mai nessuna ha saputo dire ciò che pensa realmente delle altre. Il gioco farà uscire fuori i reali pensieri e l’amicizia, a quel punto, sarà messa alla prova.

Il titolo stesso dello spettacolo, Tabù, fa riferimento al gioco da tavola, ma anche, e più profondamente, a certe proibizioni culturali o sociali, a quel mondo di pensieri e parole che non si possono esprimere, ma che spesso sono frutto di una convenzione sociale.

Tabù racconta storie semplici con semplicità risultando molto realistico e conquistando proprio per questa sua naturalezza. Racconta una vita, anzi cinque vite, che possono essere quelle di ognuno; rappresenta pensieri e situazioni in cui è facile immedesimarsi. Con la stessa semplicità racconta momenti belli e brutti della vita, alternando grandi e ripetute risate a qualche spunto di riflessione.

Chiara David (Ginevra), Giulia Di Turi (Marilù), Lorenza Giacometti (Alice), Lorenza Sacchetto (Sofia) e Noemi Sferlazza (Viola) sono molto brave, belle, spigliate e spontanee; dimostrano grande coesione, disinvoltura e naturalezza interpretando con aderenza i propri personaggi.

La regia di Giovanni De Anna, assistito da Claudia Maria Loiacono, collega molto bene le azioni e contribuisce a rendere la rappresentazione realistica, dando il giusto risalto ai diversi momenti sia dal punto di vista temporale che emotivo.

Tabù gode, poi, della presenza di Serena Allegrucci, cantautrice che con la sua sensibilità esegue dal vivo le musiche dello spettacolo per il quale ha espressamente composto due temi.

Certamente sentiremo ancora parlare di queste attrici.

Lunga vita al loro Tabù e ai loro progetti futuri!